In limine

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C’è sempre qualcosa di pagano
in noi che malvivendo giorni
ignoriamo le ragioni degli altri
e inventiamo dei per paura
della morte.
S’attrista l’uomo solo
che calpesta la sua ombra
fra le ortiche dell’argine.
Le cavalle si respirano
muso a muso
odorando l’aprile al di là
dei fianchi.
Il riconoscersi racchiude l’infinito.

.

 

Rami e silenzi spogli

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Mi trovo una tana, ogni tanto,
un posto così solitario che anche
le volpi annusano in sospetto.
Disordino intorno a me
le grandi cose e i piccoli niente,
le stagioni dei dispiaceri
tutti gli addii della mia vita
l’erba dolce sul sentiero di casa
e tre piccole foglie d’alloro.

E lo spazio si dilata nella stretta
di tempi imprecisi
perché tutto succede nello stesso
istante. Nello stesso istante
l’uccello muore e vive. E canta.

Siamo noi che ci chiediamo come.

Della morte

The Broken Column by Frida Kahlo OSA164

Il buio si riprende i corpi.
La morte non ritarda
solo a volte si sdubbia nei fossi
che non hanno germogli
ma solo voli e voli e ancora voli
da volare soli.

Adesso mi dispiace
che qualcuno
non mi abbia toccato
che qualcun’altro
lo abbia fatto per un tratto breve
chiudendomi dentro alle parole.

Il tempo riempie i vuoti e scava
tutte le mie età sotto la sabbia
come un bambino
senza infanzia
e senza inverno.

Sulla cima del ramo Drummond

Sulla cima del ramo c’era un uccello
c’era un uccello sulla cima del ramo.
C’era un uccello.

Sulla cima del ramo c’era un uccello.
Il ricordo si fa pensiero in questo cielo
facile d’estate,  oltre la memoria dei muri
in cerca di te che insegui lune.

Sulla cima del ramo c’era un uccello
c’era un uccello sulla cima del ramo.
Sulla cima del ramo c’era un uccello.

Angelica dietro la lavagna

Renè Magritte amants2

Per non perdersi si ripassava a pezzi.
Si cercava le mani, scriveva per fame
che il tempo era fermo sugli scaffali
i sorrisi di famiglia nelle cornici.

Una notte, con la mente in furia,
cercò il senso dei vicoli
e dei suoi amori pieni di buchi.
Si sentì così rarefatta
che non udì più la voce della sua fame
e si lasciò cadere aggrappata a un urlo.

Stretta tra due lune _ da allora stette zitta.
E nessuno disse niente.

Il cappero s’appende

Immagine
Sono un sentiero di campagna
germogli e rovi alle svolte.
Soffro d’insonnia come la luna
e di notte vago il silenzio rotondo
come un’ostia,
cercando l’origine del bello
nascosto nello stupore.
.
Per seguire il tuo passo ho messo
un guinzaglio d’erbe alla caviglia
rasento muri in pietra dove
il cappero s’appende
e stringo solitudini tra le mani
perché la parola s’annidi.
.
Ti appoggio i miei pensieri sulla nuca
in quel punto dove la tenerezza
si concentra senza inganni.
I giorni degli abbracci sono solchi
che mi lasci addosso
e il tempo, perdifiato d’attese,
è un continuo _ stremato _ addio.
.

Con lo hojos vendados

Renè Magritte amants2
Quando c’è troppa luce
me voy con los ojos vendados
mi cerco nel profondo di un rio
sottoterra, tacendo segreti
di poco conto
vecchi al di là del tempo.
.
((La vita è un volo di storni, un uccello che ci morde i passi
a volte un passero ucciso che scava la notte col becco.))
.
Y cuando te hecho de menos
mi fermo
mi scosto di un nulla da me
e cerco i tuoi voli nel canneto
nel punto perfetto dove s’incontrano
le ali dei poeti e l’anima delle donne.
.

Le ceneri del morto

damnatio
Hanno stipato nell’urna
la rappresaglia delle sue mani
la sua doppia personalità
e i ginocchi freddi.
Non c’è più differenza
fra organi, tendini e ossa.
Di quello che era stato
resta un fosco sfrigolio
disgiunto d’anima.
.
E in damnatio memoriae
hanno bruciato anche le sue cose
e dato via i vestiti buoni
per non ritrovarselo
nell’improvviso d’una cravatta.
Senza dar tempo al lutto,
la vedova,
l’ha sanzionato in cantina
proprio difronte al Beaujolais nouveau.
 
E dire che il vino non gli era
mai neanche piaciuto.
.
.