Di stanza in stanza

Se ti fossi girato in tempo
se svoltando la notte ti fossi fermato
in queste stanze narrate
mi avresti trovata.
Ferma.
Incerta come un’ipotesi.
Anche adesso che strappo ombre dai muri
e ho le mani aperte come un urlo
anche adesso
che non vedo cosa indichi col dito.
Schiaccio sotto i piedi i suoni del buio
e li spargo in versi dappertutto
perché rientrando a casa la notte
tu possa sorriderli.
Ma rientrando a casa la notte,
al mio sonno
alla gonna vuota sulla sedia
a mi corazon de mono sul comodino
tu dici
vattene ­_ resta _ vattene _ resta
v­_a_t_t_e_n_e  e fam­mi _ morire.

Poi fuggi nella tua storia, inseguito
dalle mie bambole vestite da Arlecchino.

 

* Corazon de mono, cuore di scimmia – grande seme tropicale

.

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