A piedi nudi inseguiremo comete

Mario Jung
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Non servirà indugiare in queste scarpe
da cabaret, sulle tavole sconnesse
di vecchi sbagli
né circuire l’oscurità arrogante
che ricompone ossa e stelle
nell’incavo dei gomiti
e desideri insolenti fra le ginocchia.
 
I suoni si perdono nell’afonia
monocorde del lamento
(… cantava il ragazzo della barca
che succhiava la vita alle conchiglie…)
e una fiamma sottile di candela, al buio
squarcia gli occhi come un sole
(…davamo biada e briglia ai cavalli
e pianure aperte e vento alle criniere…)
Un dolore aspro, adesso, selvatico
come erba sdegnata dalle capre.
.
La pace della mente ha passo lungo
e le scarpe hanno suole consumate.
A piedi nudi inseguiremo comete
in questo autunno migratore
e apriremo le ali all’orizzonte
di un cielo largo
che non dà risposte.
 
11 novembre 2006
.

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