Ora stanno sulla tua tomba
e io faccio la conta.
Fra me e la fossa aperta il tumulo di terra
lasciata lì (di cerimonia senza maestro)
come a dividere i vivi dai morti
come ad arginare la paura.
mi scuote dentro.
Non voglio andare via
e gli altri se ne vanno che oltre
il muro e i cipressi c’è la vita.
E tu sei già cespuglio, volo, terra
e un brindisi a novembre.
e abbandonare.
Non è facile riempire la tua fossa
e poi lasciarti andare
con lo sguardo sospeso sul tuo nome
sperando che il vivere, in fondo,
non sia l’ultimo passo.
seduta sulla tomba della Tosca, sconosciuta.
E nel momento in cui l’anima quieta,
tutti gli Dei mi girano le spalle
a muso duro, non ho niente da dire.
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