Hanno stipato nell’urna
la rappresaglia delle sue mani
la sua doppia personalità
e i ginocchi freddi.
Non c’è più differenza
fra organi, tendini e ossa.
Di quello che era stato
resta un fosco sfrigolio
disgiunto d’anima.
.
E in damnatio memoriae
hanno bruciato anche le sue cose
e dato via i vestiti buoni
per non ritrovarselo
nell’improvviso d’una cravatta.
Senza dar tempo al lutto,
la vedova,
l’ha sanzionato in cantina
proprio difronte al Beaujolais nouveau.
E dire che il vino non gli era
mai neanche piaciuto.
.
.
ho letto un po’ di tue poesie, è meraviglioso leggerle così, sole, in un contesto appartato come questo, ti dirò quello che non ti ho mai detto:
sono bellissime, tu sei poeta, a tutti gli effetti.
Anais
Ma grazie Anais! Le tue parole mi riempiono di gioia. Ciao.