Le ceneri del morto

damnatio
Hanno stipato nell’urna
la rappresaglia delle sue mani
la sua doppia personalità
e i ginocchi freddi.
Non c’è più differenza
fra organi, tendini e ossa.
Di quello che era stato
resta un fosco sfrigolio
disgiunto d’anima.
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E in damnatio memoriae
hanno bruciato anche le sue cose
e dato via i vestiti buoni
per non ritrovarselo
nell’improvviso d’una cravatta.
Senza dar tempo al lutto,
la vedova,
l’ha sanzionato in cantina
proprio difronte al Beaujolais nouveau.
 
E dire che il vino non gli era
mai neanche piaciuto.
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Moleskine, Matita copiativa

 Immagine
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[Sotto le stelle stese gridano i grilli]
A dar voce alla rabbia si rischiano
occhi più veloci del video.
Alla pubblicità
mando messaggi e vado in bagno.
Non voglio che questa felice isterìa
mi colga coi denti da lavare.
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Moleskine, Bianca

Giuliana iannotti
Si sedette sul letto
appoggiò i gomiti sulle ginocchia
il mento sulle mani
e si smemorò.
Pianse anche un poco
per via d’una musica che veniva
dal cappello di un vecchio 
con l’armonica, sul marciapiede.
La gente corre troppo e non vede
che col tempo
le cose s’aggrinzano
le parole diventano illeggibili.
Ma, in fondo,
non le importava affatto.
Non c’era più niente che valesse la pena
in quel posto disabitato che era lei.

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Moleskine, Pensieri d’amaca

amaca

                                                                                                                                                                                                                                                                  * Juanita

Distesa nell’amaca in giardino
non si può dondolare
porque me mareo, dice
como cuando en velero no hay viento.”
Così sta ferma, osserva come schiumano
le nuvole tra i rami,
e pensa.
Pensa, ma in modo leggerissimo, perché
anche se non c’è vento
i pensieri possono scuffiare.
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Moleskine, Il post-it

                                                                                                                renoir_1_bambina_con_gatto

                                                                                                                                                                                                                                                                                                * Roberto

“Pronto… è bello sentirti…
hai la stessa risata di ragazza
(una vita indietro in un sopruso d’anni)
voglio dormire abbracciato al tuo sorriso.”
 
Lei si diverte, si compiace, ride
riannoda vecchi fili e accarezza il gatto.
Lui è un post-it piccolissimo
(numero col prefisso) appiccicato al frigo.
 
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Moleskine, Suor Eurosia delle medie

La faccia tonda, il velo,
il gran colletto bianco penitente
l’abito nero svolazzante al passo.
Era assistente al doposcuola
solo assistente, perché inciampava un po’
nella grammatica.
Al sabato faceva l’orlo a giorno con aghi
spuntati d’illusioni
e impacchettava l’ostie di scarto della messa.
(Per venti lire, noi ci mangiavamo
quei Cristi da discount.)
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La mamma mi diceva
devi guardare in faccia a chi ti parla.
E io mi chiedo ancora
con che sguardo fissassi Suor Eurosia
quando, rossa di rabbia,
mi gridava
“Abbassa quegli occhi Ferrando!”
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I demoni erano di pessimo umore

iannotti Giuliana
 
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Stanotte, coi miei due cani e la gatta nera,
sono morta.
(I demoni erano di pessimo umore)
Seduta accanto alla tua assenza
gettavo macchie d’ombra
sui cavalli
cosicché ognuno avesse a sbrogliarsi
con due _ tre _ quattro
ombre in confusione.
I cavalli scartavano
tiravano indietro gli orecchi
mi guardavano storto
e io ridevo gridando
“chiamatemi quando comincia beautiful.”
 
Tu continui a far finta di niente e pensi
“non è mica morta”
allora mi metto lungodistesa dentro
a quest’aiuola
e benché sia davvero così morta
e così lento il tuo respiro, dico
strappandomi rovi
dal cuore
“sto bene, non mi sono fatta niente”.
 
(I demoni sogghignano con tutti i denti rossi)
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Moleskine, Gloria

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Aveva una faccia medievale e i capelli rossi
che usava per proteggersi
dall’indifferenza.
Ma niente le serviva a essere meno
antipatica.
Allora tagliò tutti i riccioli
e per volare
tatuò un piccolo simbolo d’ali dietro
l’orecchio sinistro.
Nel destro mise tre orecchini
uno per ogni amore.
Voleva anche un anello all’anulare
e un giorno se lo comprò.
.
Ma non era la stessa cosa.
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