A piedi nudi inseguiremo comete

Mario Jung
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Non servirà indugiare in queste scarpe
da cabaret, sulle tavole sconnesse
di vecchi sbagli
né circuire l’oscurità arrogante
che ricompone ossa e stelle
nell’incavo dei gomiti
e desideri insolenti fra le ginocchia.
 
I suoni si perdono nell’afonia
monocorde del lamento
(… cantava il ragazzo della barca
che succhiava la vita alle conchiglie…)
e una fiamma sottile di candela, al buio
squarcia gli occhi come un sole
(…davamo biada e briglia ai cavalli
e pianure aperte e vento alle criniere…)
Un dolore aspro, adesso, selvatico
come erba sdegnata dalle capre.
.
La pace della mente ha passo lungo
e le scarpe hanno suole consumate.
A piedi nudi inseguiremo comete
in questo autunno migratore
e apriremo le ali all’orizzonte
di un cielo largo
che non dà risposte.
 
11 novembre 2006
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I demoni erano di pessimo umore

iannotti Giuliana
 
.
Stanotte, coi miei due cani e la gatta nera,
sono morta.
(I demoni erano di pessimo umore)
Seduta accanto alla tua assenza
gettavo macchie d’ombra
sui cavalli
cosicché ognuno avesse a sbrogliarsi
con due _ tre _ quattro
ombre in confusione.
I cavalli scartavano
tiravano indietro gli orecchi
mi guardavano storto
e io ridevo gridando
“chiamatemi quando comincia beautiful.”
 
Tu continui a far finta di niente e pensi
“non è mica morta”
allora mi metto lungodistesa dentro
a quest’aiuola
e benché sia davvero così morta
e così lento il tuo respiro, dico
strappandomi rovi
dal cuore
“sto bene, non mi sono fatta niente”.
 
(I demoni sogghignano con tutti i denti rossi)
.

Bontempo il benamato

buont
Quel giorno, proprio quel giorno
che i miei occhi erano
più chiari del mattino
e i cavalli nel vento
galoppavano
fin dietro alle mie spalle
 
il più spavaldo, il puledro
dall’aria fiera e l’occhio morbido
quello con tre balzane
e la stella in fronte
Bontempo, per esser nato in marzo
con la luna
Bontempo il benamato
che non conosce morso
né recinto, che batte l’ambio
con araba eleganza
schivo di palio
ai margini del branco
altero
 
proprio lui, proprio quel giorno
 
arrestò d’improvviso il suo galoppo
sul mio stupore
e la mia quarta vertebra.
Bloccò la mia sorpresa
tra zoccolo e la pelle
nella mia bocca terra e caprifoglio.
Batté forte tre volte
con l’anteriore baio
il dorso mio sconfitto
 
nitrì nell’aria le memorie antiche
mi rubò il cuore.

*

Cadenza perfetta

luna

So a che punto è la notte
quando la luna oltrepassa il melo
e i cavalli scuotono la nebbia
dalle criniere.
Nel prato orme vuote di passi
come a dire che sei passato di qui
prima che facesse buio
prima che la terra le chiudesse
nel suo lamento.

Nel campo, all’imbrunire,
mieto ombre e i tuoi sorrisi brevi
Stanotte si farà la luna nuova.